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Cos’è l’Escherichia Coli
L’Escherichia Coli è uno dei batteri naturalmente presenti anche nel nostro intestino e, quando non ha caratteristiche negative, è destinato a favorire la digestione ottimale dei cibi.
Lo stesso batterio è presente anche negli animali a sangue caldo e la scienza ha individuato più di 170 ceppi diversi, alcuni dei quali molto dannosi per l’uomo.
I suddetti ceppi di Escherichia Coli diventano patogeni quando si trovano in determinate condizioni ambientali e possono provocare disturbi intestinali (diarrea acquosa), febbre, brividi, cistiti, intossicazioni e anche morte.
Diversi sono i modi con cui si può venire in contatto con l’Escherichia Coli ed esserne contagiato, con conseguenze di diversa gravità in base al ceppo.
I ceppi più pericolosi individuati fino ad oggi sono 3 con la denominazione scientifica di Escherichia Coli 0157:H, Escherichia Coli Enteroemorragico ed Escherichia Coli Enterotossigenico.
Questi 3 tipi di batteri sono maggiormente diffusi nei paesi non industrializzati e in Africa.
Si stima che ogni anno provochino circa 200 milioni di vittime in tutto il mondo.
Non è necessario arrivare fino in Africa per entrare in contatto con questi batteri molto deleteri, in quanto possono avere origine anche a causa, per esempio, della cattiva conservazione dei cibi.
Come si contrae l’Escherichia Coli
Nelle società moderne è possibile contrarre il batterio dell’Escherichia Coli mangiando alcuni cibi e non rispettando alcune elementari norme igieniche e di continenza sessuale.
Non sono esclusi dai veicoli di questo batterio gli animali domestici e la loro t.
Tra le cause più frequenti per cui si incorre specialmente nel batterio dell’Escherichia Coli enteroossigenico è quello della manipolazione e inadeguata conservazione dei cibi.
In particolare la carne bovina ma anche quella bianca di pollo, possono trasmettere all’uomo questo batterio, se non cotte a dovere.
La temperatura di cottura deve essere adeguata e anche all’interno deve essere superiore a 70°. Da questo si deduce che è assolutamente consigliato evitare di mangiare carne cruda di qualsiasi provenienza.
Il batterio infatti viene eliminato soltanto con il calore molto elevato, mentre conserva tutta la sua carica dannosa in piatti crudi, anche se mescolati ad aceto, che solitamente viene considerato un disinfettante naturale insieme alla marinatura nel limone.
Questo ceppo è responsabile della cosiddetta diarrea del viaggiatore, che colpisce soprattutto coloro che vanno in vacanza in paesi esotici, dove evidentemente non si pone attenzione alle norme igieniche.
A proposito di queste ultime è importante sottolineare l’importaza di come trattare i cibi prima della preparazione, con particolare riferimento alla carne.
È buona norma non lavare la carne cruda nel lavabo in cucina, in quanto l’acqua potrebbe schizzare su altri cibi, sulle stoviglie e sui vari ripiani, nonché sul pavimento.
Questo comporterebbe una diffusione del batterio magari inconsapevole, ma altrettanto dannosa.
Si consiglia in queste fasi di indossare guanti, per evitare che rimangano dei residui sotto le unghie e di disinfettare eventulemente tutte le zone dove c’è stato il contatto con la carne, come avviene per esempio sui taglieri.
Ci sono anche altri cibi sui quali potrebbe essere presente il batterio dell’Escherichia Coli, e tra queste le verdure fresche, come lattuga e germogli, latte e bibite non pastorizzate.
I prodotti non pastorizzati non vengono sottoposti ad alte temperature per la lunga conservazione. I pochi secondi di pastorizzazione sarebbero sufficienti a scongiurare il pericolo, come pure un’accurata igienizzazione delle verdure.
Spesso la causa dell’Escherichia Coli presente sulle verdure è che si trovano in prossimità di pascoli in particolare di bovini, caprini e ovini, che nello stesso luogo possono lasciare le proprie deiezioni.
L’Escherichia Coli è noto che sia un batterio fecale, che è presente nelle feci sia umane che animali, ma anche nelle infezioni della pelle dovute ad eccessiva sudorazione e che si infiammano emanando un caratteristico cattivo odore.
La scarsa igiene e l’Escherichia Coli
È facile che l’Escherichia Coli si trasmetta tramite i rapporti sessuali orali e anali, per un trasferimento di batteri che dall’ultimo tratto del colon infettano le mucose e quindi vanno comunque a finire nell’intestino.
Oltre a evitare questo tipo di rapporti, se non è stata praticata prima un’accurata igiene intima, è bene anche ricordare che lo stesso batterio spesso è causa di cistite nelle donne attraverso la pratica di rapporti anali e poi vaginali.
Lo stesso batterio potrebbe raggiungere i genitali e quindi risalire alla vescica per una conformazione fisiologica. L’uretere della donna dista circa 4 cm dall’ano, dove può essere presente il batterio dell’Escherichia Coli.
I ginecologi consigliano di lavarsi sempre con un verso che parta dalla vagina e vada all’ano e non il contrario, per evitare contaminazioni.
Lo stesso vale per l’uso di tovagliette e salettine distinte per asciugarsi dopo il bidè.
In tutti questi casi elencati ci si può difendere dal batterio lavando spesso e accuratamente le mani.
Ulteriori cause dell’Eschrichia Coli
Il batterio dell’Escherichia Coli può anche non dare particolari sintomatologie e si cura con antibiotici. In alcuni casi potrebbe essere sufficiente bere molta acqua e fare attenzione evitando quella del rubinetto.
L’Escherichia Coli si potrebbe contrarre anche ingerendo piccole quantità di acqua di laghi o fiumi contaminati.