Cos’è l’Escherichia Coli?
Come si trasmette?
Le principali vie di trasmissione sono rappresentate dal cibo e dall’acqua contaminate (da qui deriva la cosiddetta diarrea del viaggiatore) e dagli animali domestici, selvaggi o dal bestiame. I cibi più rischiosi per via di una possibile contaminazione sono la carne (in particolare gli hamburger), il latte, l’acqua, il sidro, i succhi di frutta, il salame e le verdure non cotte e lavate male. Altresì l’Escherichia Coli può infettare una persona se questa si è lavata male le mani prima di mangiare. Altresì l’Escherichia Coli può infettare una persona se questa ha mangiato il cibo inquinato da un’altra persona. Per questo si consiglia sempre di lavarsi bene le mani, evitare il cibo da strada se non è verificato e non si ha la certezza che la persona che lo realizza non abbia malattie di vario genere e badare alla propria condizione igienica. Dopo aver toccato gli animali potenzialmente contaminati, oppure dopo l’immersione nell’acqua contaminata dai liquami, è caldamente consigliato lavarsi le mani con sapone detergente. L’Escherichia Coli, difatti, produce le Shiga-tossine, molto pericolose per l’organismo umano. Sebbene esistano più ceppi di Escherichia Coli la modalità di trasmissione avviene in maniera simile. I bambini sono più esposti alle infezioni da Escherichia Coli, in quanto hanno spesso a che fare con frutta e verdura sporca e non si lavano le mani. Inoltre il sistema immunitario dei piccoli non è ancora così sviluppato e forte come quello degli adulti. Per questo contagiando un bambino l’Escherichia Coli provoca dei sintomi peggiori rispetto a quelli degli adulti. Infine, non bisogna dimenticarsi che è possibile il contagio anche tramite la via sessuale o quella oro-anale: questo però vale soltanto per alcuni ceppi del batterio. Oltre a causare indigestioni possono anche essere fonte di infezioni all’apparato digerente oltre che che a quello urogenitale.
Quali sono i sintomi più frequenti?
Vista la vasta gamma di ceppi di Escherichia Coli presenti in circolo, anche i sintomi sono tantissimi e possono variare da un ceppo all’altro, sebbene alcuni siano comuni a tutti i ceppi. Tra questi vale la pena ricordare la nausea, i crampi addominali, la diarrea con la presenza di sangue, ma anche l’affaticamento, il dolore della pancia e così via. Le tossine dei batteri dannosi sono in grado di provocare il vomito o una lieve febbre. Generalmente i sintomi compaiono circa 3 o 4 giorni dopo il contagio: questo è il tempo d’incubazione del ceppo. La durata dei sintomi varia a seconda della concentrazione dei batteri ingerita e potrebbe raggiungere un massimo di 8 giorni. Dopo questo termine il 90% dei pazienti guarisce autonomamente e solo in alcuni casi si rende necessario l’utilizzo di farmaci secondari. L’Escherichia Coli non è comunque un batterio letale per l’organismo umano, ma può diventare tale se il sistema immunitario è troppo debole e l’organismo è già affetto da altre patologie. In questi casi potrebbe manifestarsi la sindrome emolitico-uremica (HUS), che rappresenta una complicazione dell’infezione realizzata dall’Escherichia Coli. Tale sindrome potrebbe causare il decesso dopo l’insufficienza renale. In particolare a questa patologia sono esposti i bambini, in quanto sprovvisti di un sistema immunitario sufficientemente forte. Basti pensare che l’infezione da Escherichia Coli è la causa più frequente dell’insufficienza renale in America del Nord. Per curare la sindrome emolitico-uremica vengono attuate tecniche particolari, come la dialisi e le trasfusioni di sangue. Anche dopo le cure circa l’8% dei pazienti rischia di avere delle complicazioni che dureranno per il resto della vita. Generalmente tali complicazioni vanno dall’ipertensione muscolare, passando per le convulsioni e finendo con la cecità e la paralisi. In molti casi, inoltre, viene asportata una parte dell’intestino del malato, il che comporta lo sviluppo di altre conseguenze dopo diversi anni dall’intervento. Per evitare l’insorgenza di queste problematiche si consiglia a chiunque manifesti un’improvvisa diarrea con sangue di recarsi da un medico per effettuare la diagnosi. Prima s’individua l’Escherichia Coli e più facile sarà curare il soggetto riducendo la probabilità che si manifestino delle conseguenze future.
Quali sono le cure e le terapie?
Le terapie di supporto per la guarigione dal problema sono reidratanti. Tali terapie aiutano a diminuire la probabilità d’insorgenza delle pericolose complicazioni, specialmente se si è stati infetti dal ceppo che produce le Shiga-tossine. D’altro canto esiste il sospetto che gli antibiotici in tal caso non solo non siano inefficaci, ma potrebbero addirittura aumentare il rischio di sviluppo della sindrome emolitico-uremica. La terapia antibiotica, pertanto, viene consigliata unicamente nel caso in cui l’infezione da Escherichia Coli si trova in uno stato particolarmente avanzato.